Calcio Totale Racconta
L’arcobaleno di Totti e l’applauso di San Siro
05/01/2022
di Mario Lorenzo Passiatore
26 ottobre 2005 – San Siro in piedi, gli applausi scroscianti cancellano per un momento i fischi di paura che avevano condito la prima mezz’ora di gioco. Bersaglio: il signore con la maglia numero 10. Partiamo dalla fine, dalla bellezza di saper riconoscere il momento, dalla capacità di trascinare persino il tuo avversario, a dire: “Che meraviglia”. Eccolo Francesco Totti, nella sua estrema sintesi, chirurgico nel mettere d’accordo tutti.
Era la prima Roma di Luciano Spalletti, già frizzante e divertente, ma non ancora “Totticentrica”. Le bollicine le vedremo più avanti quando Francesco diventerà attaccante di manovra nel 4-2-3-1 del mister di Certaldo. Montella porta subito in vantaggio i giallorossi e anticipa inconsapevolmente il gesto tecnico di Totti. Al 30′ parte dalla sua metà campo, salta Cambiasso, supera Ze Maria e dai 20 metri beffa Julio Cesar col cucchiaio.
Una parabola imprendibile che plana sotto la traversa. Un istante dopo c’è già la consapevolezza di aver regalato la cartolina per i prossimi dieci anni. Ne sono passati quindici da quella notte e la pellicola resta nitida agli occhi degli appassionati, ancor più per i romani romanisti. Totti firmerà il 3-0 dal dischetto, vano il tentativo di Adriano di riprenderla con una doppietta. Eppure l’imperatore, per un attimo, penserà di rubare la scena al collega romanista: la punizione del brasiliano è un’altra magia di rara bellezza.
Bucci e Peruzzi le altre vittime illustri
L’esecuzione contro i nerazzurri richiama, in parte, due altre perle del capitano giallorosso. Simile nel modo di calciare e di beffare i portieri, sempre da fuori area.Praticamente un anno prima (20 dicembre 2003) incenerì Luca Bucci al Castellani di Empoli, con la solita nonchalance, questa volta da posizione decentrata. Ma la data da segnare in agenda per i tifosi romanisti, resta sicuramente il 10 marzo 2002: Lazio-Roma 1-5. Al poker di Montella fece seguito il cucchiaio di Totti con tanto di dedica sotto la maglia: “Sei unica”.
A caldo dirà è per Roma, è per la Sud. In realtà, Totti dopo il gol andò sotto la tribuna Monte Mario, il messaggio forte e chiaro era per Ilary. La sua prima partita allo stadio, i due non erano ancora fidanzati e Francesco trovò il modo per rendere quella notte magica. Vincere 1 a 5 il derby, segnare col cucchiaio e far festa davanti a quella che diventerà la sua futura moglie. 15 anni dopo non sappiamo dirvi se vale di più la cartolina di San Siro o quella dell’Olimpico, le scegliamo entrambe. Il resto lo lasciamo decidere a voi.
di Mario Lorenzo Passiatore